Dott.ssa Debora Rasio

Medico, specialista in Oncologia diagnostica e preventiva, è ricercatrice all’Università “La Sapienza” di Roma e dirigente medico presso l’Azienda ospedaliera Sant’Andrea di Roma
Brief info

Debora Rasio, oncologa, è ricercatore all’Università “La Sapienza” e dirigente medico dell’Azienda ospedaliera Sant’Andrea di Roma. Vanta un’importante attività di ricerca anche all’estero (presso il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia). Proprio l’attività di oncologa e gli studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute. Nutrizionista Rai a «Unomattina», «Fuori Tg» e «Buongiorno Benessere» ha condotto «Tutta Salute» (Rai 3) e cura la rubrica settimanale «Salute e Benessere» di Radio Monte Carlo. Divulga da anni attraverso corsi teorici e pratici i principi base di un’alimentazione sana per la prevenzione e cura delle malattie.

Abstract Relazione:

Alimentazione circadiana, microbiota e vitamina D nella prevenzione e trattamento dei tumori.

La revisione condotta dal World Cancer Research Fund di tutti i principali studi mai compiuti sul ruolo dell’alimentazione e dello stile di vita nella prevenzione dei tumori ha concluso affermando che oltre un terzo dei tumori può essere prevenuto seguendo una corretta alimentazione, mantenendo un adeguato peso corporeo ed evitando l’inattività fisica. Le regole base di un’alimentazione sana prevedono una dieta fondata sul consumo di cibi vegetali minimamente processati (cereali integrali in chicchi, legumi, frutta, verdura e frutta secca oleosa) e la riduzione del consumo di cibi ricchi in zuccheri, farine raffinate e oli vegetali trasformati a livello industriale. Le più recenti ricerche dimostrano che è importante non solo cosa mangiare, ma anche quando. Gli esseri umani, in quanto predatori diurni, si sono evoluti rispettando i ritmi di luce e oscurità, predando di giorno e riposando di notte. Il sistema nervoso e le funzioni cellulari sono programmate per funzionare in accordo con i ritmi dettati dall’esposizione alla luce e all’oscurità per cui di giorno prevalgono le funzioni digestivo-metaboliche e di notte quelle riparativo-rigeneranti. Un pasto consumato di giorno ha un effetto sull’assetto ormonale e sulla performance mitocondriale (e la conseguente produzione di specie reattive dell’ossigeno e infiammazione), completamente diverso dallo stesso pasto consumato la sera. La notte è il momento in cui le cellule umane e quelle batteriche – che vivono nel nostro intestino rispettando anch’esse i ritmi di luce e oscurità – svolgono insieme le loro attività di detossificazione e riparo, e queste azioni sono controllate dall’assunzione di cibo. Il digiuno serale e notturno garantiscono: l’attivazione del sistema glinfatico, una “rete” di canali attraverso cui le scorie prodotte durante la giornata dalle cellule del sistema nervoso si mobilizzano per essere convogliate verso lo smaltimento; la produzione di BDNF, un fattore neurotrofico che sostiene e stimola il buon funzionamento dei neuroni e la neuroplasticità; la regolazione del segnale dell’insulina, ormone chiave per la longevità in salute; l’equilibrio del microbiota, l’insieme di cellule batteriche che superano numericamente quelle umane e partecipano attivamente alla nostra salute; la riduzione dello stress ossidativo e della risposta infiammatoria; la regolazione del metabolismo del glucosio e dei lipidi; l’attivazione di cellule staminali per il riparo delle componenti cellulari danneggiate. Alternare fasi di “starvation” a fasi di “refeeding” appare cruciale per la regolazione a lungo termine dei meccanismi di regolazione delle funzioni cellulari. L’esposizione alla luce solare rappresenta un potente strumento di salute non solo per la regolazione dei ritmi circadiani ma anche per l’effetto diretto della luce solare sulle funzioni biologiche, dalla produzione di ossido nitrico a livello vascolare (con riduzione dei valori di pressione arteriosa), a quella di dopamina a livello del bulbo oculare (fondamentale nelle prevenzione della miopia), a quello di serotonina e melatonina a livello del sistema nervoso centrale (con effetti sul tono dell’umore e sul riposo notturno), al riciclaggio del coenzima Q10 – un potente antiossidante – in presenza di clorofilla a livello mitocondriale (una vera e propria fotosintesi operata dagli esseri umani). Da ultimo, ma non per importanza, la produzione di vitamina D, un ormone che controlla l’espressione del 3% del genoma umano e che partecipa in modi fino a pochi anni fa insospettabili alla riduzione del rischio di tumore: inibendo la proliferazione cellulare; stimolando l’apoptosi, un suicidio controllato che le cellule mettono in atto per proteggersi dalla cresciuta incontrollata; contrastando la produzione da parte del tumore di nuovi vasi sanguigni, riducendo la capacità delle cellule tumorali di invadere i tessuti e dare metastasi, attivando l’immunita’ antitumorale. Meccanismi di azione che forniscono una base biologica ai risultati degli studi epidemiologici attestanti una correlazione inversa fra l’esposizione alla luce solare e l’incidenza di ben 19 tipi diversi di tumore.