Prof. Guido Giarelli

Sociologo e Professore di “Sociologia generale e della salute” presso l’Università ‘Magna Græcia’ (CZ), Vice-President of ISA RC15 Sociology of Health

Abstract relazione:

“Narrare la complessità epistemologica del sapere medico”

Aveva suscitato molte speranze il movimento per la Evidence-based Medicine (EBM) creato a partire dagli inizi degli anni ’90 da un gruppo di epidemiologi clinici canadesi della McMaster University di Hamilton e diffusosi poi in maniera sempre più ramificata nell’ambito della biomedicina contemporanea a livello internazionale. È così che, quello che era stato annunciato dai suoi creatori come un vero e proprio nuovo «paradigma per la pratica medica», è riuscito a diffondersi con la celerità di un ciclone, anche grazie all’entusiasmo incontrato in gran parte delle élite della medicina accademica, che ne hanno fatto parte integrante delle proprie strategie di ricerca, editoriali e didattiche in molte università nordamericane, europee e oceaniche.

Eppure, a distanza di ormai oltre due decenni, possiamo rilevare che gran parte delle speranze che tale brillante avvio aveva suscitato si sono rivelate delle illusioni: pur evidenziando gli effetti positivi introdotti nella cultura clinico-assistenziale delle professioni medico-sanitarie con la nascita della Cochrane Collaboration, la definizione di standard per la pubblicazione degli studi, l’istituzione di strutture nazionali e internazionali dedicate alla produzione e diffusione di linee-guida, lo sviluppo di metodi e strumenti per migliorare la valutazione critica della letteratura scientifica e, più in generale, l’aver introdotto la componente scientifica nei processi decisionali, il movimento EBM sta attraversando una crisi significativa, della quale si identificano le diverse cause e la loro origine storica al fine di proporre una strategia alternativa di integrazione con la cosiddetta «medicina narrativa», ritenuta più adeguata ad affrontare la sfida della complessità che il problema della salute/malattia ed il lavoro clinico comportano. 

Un modello epistemologico di tipo connessionista e multidimensionale dei diversi livelli di realtà viene infine proposto applicandolo al sapere medico per cercare di superare il dualismo cartesiano mente/corpo e le conseguenze rilevanti per la medicina occidentale che esso ha comportato per quanto riguarda in particolare la concezione del corpo ed il rapporto fra i movimenti del corpo e le percezioni della mente (sensazioni, emozioni).